Progetto SIC (Scrittura Industriale Collettiva)

Classe 4RIM2 – a.s. 2015/2016

Docente: Lombi Elisabetta

 

Presentazione del progetto SIC (Scrittura Industriale Collettiva)

 

 

Il progetto è nato dal desiderio di trasmettere agli studenti il piacere di raccontare, inventare, immaginare, studiare scrivendo.

Un desiderio che scaturisce anche dalla considerazione che spesso i ragazzi si accostano alla scrittura come se dovessero assolvere un dovere faticoso e, a volte, un po’ frustrante.

Ecco perché ad un certo punto dell’anno scolastico, dopo aver studiato la Rivoluzione francese, ho proposto alla classe 4RIM2 di inventare un racconto di fantasia che avesse come sfondo Parigi nel 1789.

Come fare?

L’idea mi è giunta inaspettatamente quando sono venuta a conoscenza della tecnica SIC, “Scrittura Industriale Collettiva”; ho adattato questa tecnica alle esigenze didattiche e ho proposto il lavoro alla classe che vi ha aderito con interesse.

 

Che cos’è la Scrittura Industriale Collettiva?

 

Scrittura Industriale Collettiva (SIC) indica un metodo di scrittura collettiva.

E’ denominato industriale perché si ispira ai principi che hanno condotto nel XX secolo alla rivoluzione dei processi produttivi: la produzione di testi narrativi è ferma a un’epoca preindustriale, ed il SIC si pone come mezzo per traghettare la scrittura nell’era delle organizzazioni a rete e dei sistemi digitali.

L’obiettivo del metodo è fornire a gruppi molto grandi di persone i mezzi teorici e pratici per poter produrre un testo narrativo complesso, limitando gli individualismi e rendendo la partecipazione di molti un elemento di forza.
Il SIC si fonda su due elementi chiave: le schede degli elementi narrativi e la presenza di un direttore artistico.
Le schede ( personaggi, locazioni, situazioni, integrazioni, stile, etc. ) sono il collegamento tra gli scrittori e l’opera completa. Tutti gli scrittori lavorano a tutte le schede, fornendo i mattoni per costruire il racconto.
Il direttore artistico, che non partecipa alla stesura delle schede, seleziona e ricompone il lavoro degli scrittori. In questo modo gli scrittori non sono obbligati a tener conto del lavoro dei colleghi (e quindi senza dover produrre forzatamente qualcosa di “ integrabile “).

Per saperne di più, si può consultare il sito: http://www.scritturacollettiva.org

 

Descrizione del percorso didattico

 

PRIMA FASE

Motivazione degli studenti: proposta dell’insegnante e discussione in classe da cui sono emerse richieste di chiarimenti, proposte organizzative, disponibilità alla sperimentazione.

 

SECONDA FASE

Intervento esterno: nel caso specifico, uno studente della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (corso media design) ha presentato ai ragazzi che cos’è la Scrittura Industriale Collettiva, fornendo loro tutte le spiegazioni tecniche e suggerimenti per rendere una struttura narrativa interessante.

 

TERZA FASE

L’insegnante ha proposto un soggetto, che ha come sfondo la Rivoluzione francese, suddiviso in poche sequenze narrative e ha spiegato in che cosa sarebbe consistito nel concreto il lavoro della classe.

 

QUARTA FASE

Si è dato l’avvio al lavoro.

Ogni settimana i ragazzi hanno prodotto brevi testi (in media di 2.000/2.500 battute, spazi inclusi) inerenti al piano fornito dal soggetto e alla scheda di produzione del singolo pezzo inviata ai ragazzi. E’ stato stabilito il giorno e l’ora dell’invio del testo all’insegnate (lunedì, ore 22.00). Ogni settimana l’insegnante ha letto e valutato i testi per farne poi una prima integrazione da sottoporre agli studenti settimana dopo settimana.

Si è creata così una specie di catena di produzione tra studenti e docente. Si è proceduto con questa metodologia fino all’esaurimento della narrazione completa del soggetto e alla conclusione della fase di pre-scrittura.

 

QUINTA FASE

L’insegnante ha proceduto alla raccolta di tutte le parti elaborate e le ha divise in tre blocchi narrativi. Si sono quindi costituiti tre gruppi che hanno dovuto procedere alla stesura vera e propria del testo includendo sequenze narrative, descrittive, dialogiche e riflessive.

Alla fine l’insegnante ha raccolto tutto il materiale prodotto e insieme ad un piccolo gruppo di redazione si è proceduto alla stesura definitiva.

 

Il prodotto finale

Ci auguriamo che il racconto possa incontrare il favore del pubblico; ma al di là dell’effettiva qualità del testo, vorremmo sottolineare il fatto che si è trattata di un’esperienza interessante. Abbiamo lavorato con impegno, ma ci siamo anche divertiti e speriamo che i nostri lettori possano affrontare con interesse e piacere  la lettura del racconto “Le radici della vendetta. Parigi 1789”.